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Autobiografia di Masashi Kishimoto

IL MONDO DI MASASHI KISHIMOTO: La biografia - ventunesima parte


Al secondo anno di università dopo aver conosciuto quei due fumettisti di un anno più grande di me, cominciai a disegnare manga per i loro concorsi, acquistando con regolarità un settimanale.
Ci sono diversi tipi di concorsi per gli autori emergenti.
Ogni rivista ha il suo stile ed è ovvio che se non lo si segue, è difficile essere ammessi al concorso. Per esempio, mandando una rivista per ragazze un manga d'azione dove tutti i personaggi sono uomini fuori di testa, è ovvio che chi di dovere non andrà oltre la prima pagina prima di buttarlo o di rispedirlo indietro. Questo è un esempio semplicissimo, ma comunque fondamentale: conoscere il genere della rivista.
Si confonde facilmente tra le riviste per ragazzi e quelle per bambini. E' facile non distinguere i generi in quanto sono effettivamente simili. Anche a me è successo: inizialmente disegnavo spesso dei manga che erano una via di mezzo tra i manga per ragazzi e quelli per bambini. Infatti le mie maggiori influenze erano "Dragon Ball" (che è un manga per bambini) e "Akira" (che è per ragazzi). Era un periodo in cui nemmeno io sapevo quale genere scegliere, e i due stili si mischiavano automaticamente. I manga per bambini e quelli per ragazzi si differenziano nel disegno, nei dialoghi, nella tensione, nei temi e anche nello sviluppo della trama. Bisognerebbe, quindi, scegliere quale genere adottare (per lo meno nel mio caso!).
Infine presi una decisione e scelsi di proseguire con i manga per ragazzi. Si vede che l'influenza di "Akira" era maggiore. Pensavo anche che i manga per ragazzi mi fossero più congeniali. Tuttavia, lavorando a quei manga, c'era sempre qualcosa che mancava o che non mi soddisfaceva a pieno.
Meditai profondamente su cosa volevo scrivere, per scoprire che in fondo al mio cuore era rimasto impresso il capolavoro del manga per bambini: "Dragon Ball". (La mia scelta finale è visibile attraverso "Naruto" vero?)

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