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Autobiografia di Masashi Kishimoto

IL MONDO DI MASASHI KISHIMOTO: La biografia - settima parte


Me ne sono successe talmente tante negli ultimi anni delle elementari che ho ancora un sacco di cose da scrivere. Si tratta sempre del mio interesse per Dragon Ball: ero così preso dai disegni di del maestro Akira Toriyama che il mio stile assomigliava sempre più al suo. Un giorno, in un inserto Jump su di un videogioco, trovai disegni identici a quelli di Akira Toriyama. Rimasi immediatamente colpito dalla bellezza di quel gioco, e leggendo bene scoprii che il design dei personaggi era stato realizzato proprio da Akira Toriyama. A quella scoperta mi emozionai tantissimo. Non c'è bisogno di dire che il gioco era "Dragon Quest"! Era un gioco a cui volevo giocare tantissimo, ma a quell'epoca per me rimaneva solo un sogno. In quel periodo non avevo nemmeno il "famicon" che invece la gran parte dei miei compagni di classe possedevano, e non era ovvio che mio padre mi avrebbe risposto di studiare e di non pensare ai videogiochi. Mio fratello gemello giunse all'incredibile pensiero di farsi regalare il famicon da qualcuno, e così cominciavano a chiederlo agli amici che magari ce lo avrebbero davvero regalato. Pensavo che fosse impossibile che qualcuno ci regalasse una cosa che costava più di diecimila yen... ma invece un amico lo fece! Ero così contento, che quella volta quel mio amico mi apparve come un dio. Dopo aver bisticciato a lungo con mio padre, riuscii a ottenere Dragon Quest! Fu il primo gioco che comprai, quindi era tutto nuovo per me, ed era anche il primo gioco di ruolo uscito per il famicon. Nonostante avessi letto le istruzioni, non ero riuscito a capire bene come giocarci. Mentre combattevo contro uno slime uscì la scritta:"Hai imparato l'hoimi", ma non capivo come usarlo. Sulle istruzioni c'era spiegato soltanto:"l'hoimi e una magia, se si usa questo incantesimo si recuperano punti vita". A mio fratello venne allora un'idea: prese il secondo joypad e accese il microfono. In quel momento uscì una parola incredibile dalla bocca di mio fratello... "Hoimi!". Aveva provato a pronunciare l'incantesimo nel microfono del secondo joypad... Le finestre dei comandi, che ormai si trovavano in tutti i videogiochi, le vidi per la prima volta giocando a Dragon Quest. All'inizio, devo ammettere, non riuscivo a capirne bene l'utilizzo. In un modo o nell'altro, però, imparai a usare l'incantesimo "Hoimi", e quando mi impadronii del sistema, dopo quattro ore di gioco, apparve nostro padre. Mi ricordo bene che ci disse cosi:"fate giocare anche me". Spendemmo una nottata padre-figlio attaccati a quel gioco. E' decisamente un bel ricordo. Mio padre, fino ad allora completamente disinteressato ai videogiochi, rimase invece colpito da Dragon Quest. All'epoca mi sembrava strano, ma ora come ora riesco a capire la sua reazione. Dragon Quest è diventato un gioco di successo, e ora è uscito pure il settimo capitolo. Qualche giorno fa ho chiamato a casa dopo tanto tempo che non lo facevo. Ho parlato un po' con mio padre: sembra che di recente abbia finito Dragon Quest 7.

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